lunedì 29 settembre 2008

FESTIVITA’ SANT’EUSTACHIO 20 SETTEMBRE 2008

BASILICA DI SANT’EUSTACHIO IN CAMPO MARZIO 20 settembre 2008
GALLERIA VIA METASTASIO 15 – ARTISTA: SIDIVAL FILA – fino al 31 ottobre 2008


Dopo un’interruzione di ventisette anni, il 20 settembre 2008 è stata nuovamente celebrata la Festività di Sant’Eustachio nella Basilica del Santo Patrono.


La storia del Santo è tramandata da varie leggende che sottolineano la centralità della conversione alla fede cristiana dell’uomo e della sua famiglia.

Placido, così si chiamava prima della conversione, nacque verso la metà del primo secolo dopo Cristo. Nobile patrizio romano, dedito all’arte delle armi, raggiunse nell’esercito romano l’elevato grado di magister militum e, in quanto tale, venne chiamato dall’imperatore Traiano al comando di una legione inviata per operazioni militari in Asia minore dove si distinse per il suo eroismo.

Secondo la leggenda, durante una battuta di caccia, Placido vide brillare tra le corna di un cervo, una croce: profondamente colpito si convertì e con lui aderirono al cristianesimo la moglie Teopista e i figli Teopisto e Agapito e tutta la famiglia ricevette il battesimo. Placido, in quell’occasione prese il nome di Eustachio.

Colpito da sventura, probabilmente a causa delle gravi difficoltà alle quali l’intera famiglia dovette far fronte in seguito alla conversione, Eustachio perse tutti i suoi beni e fu costretto ad abbandonare Roma, rifugiandosi in Egitto, dove gli vennero rapiti anche moglie e figli.

Trascorsi alcuni anni, essendosi riaccesi i problemi di potere in Asia minore, l’imperatore Traiano fece cercare l’eroico generale perché combattesse nuovamente a capo delle milizie romane. Eustachio riprese il comando e riportò splendide vittorie, tanto da essere accolto in trionfo a Roma, dove ritrovò, con sua grande gioia, i familiari dispersi. Ma il successore di Traiano, l’imperatore Adriano, di fronte alle accuse che venivano rivolte a Eustachio di essere cristiano, gli ordinò di offrire un sacrificio agli dei di Roma. Al suo rifiuto lo condannò, insieme con la moglie e i figli, al supplizio della morte all’interno di un contenitore di metallo arroventato a forma di toro.Le spoglie del santo sono custodite, tuttora, in un sarcofago di porfido, posto sotto l’altare maggiore della basilica, mentre parte delle reliquie sono conservate nella chiesa parrocchiale di St-Eustache a Parigi.

Il ripristino della Festività di Sant’Eustachio è stato fortemente voluto dal Rettore della Basilica Monsignor Antonio Menegaldo e dalla Consigliera alle Relazioni Esterne per il Sindaco di Roma Valeria Mangani a cui si è unito l’impegno della Galleria Via Metastasio 15 che per l’occasione ha presentato le opere dell’artista brasiliano Fra Sidival Fila, esposte in contemporanea anche nella sala della Galleria fino al 31 Ottobre.

L’evento sottolinea il desiderio della comunità romana di dare nuovo valore alle antiche tradizioni di Roma riproponendo l’importanza culturale e sociale delle feste rionali in cui ente politico ed ente religioso trovano un nuovo momento d’incontro. Momento culminante dell’evento è stata infatti la consegna da parte del Vicesindaco di Roma Mauro Cutrufo del calice eucaristico al Rettore della Basilica di Sant’Eustachio.

All’iniziativa realizzata da Bianca Alfonsi, Alessia Montani e Umberto Ciauri hanno aderito il Gruppo SFIR, l’antico Caffè Sant’Eustachio, Michele di Rienzo al Pantheon e la Cantina di vini Camponeschi; con la collaborazione della MORorg srl.

Fra Sidival Fila
Nasce in Brasile nel 1962 nello stato del Paranà. Nel 1985 si trasferisce in Italia dove entra a far parte della famiglia religiosa dei frati minori di San Francesco d’Assisi. La sua produzione artistica propone il recupero di diversi materiali poveri come base per la realizzazione di quadri scultura di notevoli dimensioni. Legno, ferro, carta, vecchi tessuti e materiali sono accostati ai colori rispettando un voluto rigore compositivo e formale. Su ogni opera è possibile ritrovare il connubio tra materiale e spirituale: alla forza espressiva dei materiali si aggiunge infatti la relazione con la luce atmosferica che vi trasferisce infinite vibrazioni. Ogni tela diventa la ricerca di un equilibrio, lo spirito e il corpo racchiusi all’interno di carta, metallo, legno, vecchie tele, acrilici e foglia d’oro.

Nel 2007 ha esposto la sua prima mostra personale nel convento di S. Bonaventura di Frascati.
Nel 2008 ha partecipato con la Galleria Via Metastasio 15 al Festival dei due Mondi di Spoleto.

Giorgia Simoncelli

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