mercoledì 29 ottobre 2008

PRIMO PIANO

FRANCESCA LEONE a PALAZZO VENEZIA
“Primo Piano”

Inaugurazione giovedì 4 dicembre 2008 - Roma


Si inaugura a Roma giovedì 4 dicembre alle 19, nell’elegante Sala del Refettorio di Palazzo Venezia, Primo Piano, la mostra personale di Francesca Leone curata dal Prof. Claudio Strinati, Soprintendente al Polo Museale Romano e testo critico di Lorenzo Canova.
L’artista, una delle pittrici più interessanti del panorama italiano, invitata a marzo del 2009 ad esporre a Napoli nella suggestiva cornice del Castel dell’Ovo, a giugno nel prestigiosissimo MMOMA (Museum of Modern Art di Mosca), per giungere in autunno alla Galleria Valentina Moncada di Roma, è esponente della rinascita della pittura figurativa, fortemente ancorata al mondo contemporaneo.
Cresciuta in una famiglia di artisti, Francesca Leone inizia il suo percorso pittorico avendo respirato un’atmosfera culturale e familiare molto intensa, vivendo da vicino la realizzazione di importanti capolavori cinematografici del padre Sergio.
Il titolo della mostra evoca una doppia lettura, sia in senso propriamente artistico che esistenziale. Lo sguardo della pittrice, infatti, si focalizza non solo sul volto e sul primo piano in genere, inteso come fonte ispiratrice e destinatario della sua sensibilità stilistica, ma anche sulla realtà estremamente veloce e sfuggente di oggi, di cui cerca di coglierne l’istante e fissarlo in modo indelebile. L’esposizione prende spunto dal mondo contemporaneo e si sviluppa fondamentalmente sui grandi ritratti delle personalità che hanno contribuito in modo determinante nel cercare di portare armonia e pace nel mondo: Martin Luther King, Mahatma Gandhi, A. San Suu K. Ispirazione che si riversa anche sulle figure mistiche dei monaci tibetani. Tema importante quest’ultimo, richiamato in diverse suggestive tele. A tal proposito scrive Francesco Scorzone in una bella recensione, dopo la personale di maggio scorso al Loggiato di San Bartolomeo a Palermo: “I ritratti di Martin Luther King, Mahatma Gandhi, A.San Suu K. e il gruppo di monaci tibetani, intenti nella preghiera, hanno in comune quella capacità della rivolta silenziosa senza il ricorso alla violenza, l’amore per il prossimo. Sono i profeti armati, ora dalla parola ora dal silenzio e sono coloro dai quali bisognerebbe prendere esempio per tentare un qualsiasi cambiamento della società”.
Importanti le valutazioni critiche di Claudio Strinati curatore della mostra a Palazzo Venezia: Il “primo piano” di cui parla, già nel titolo, la mostra attuale, è da un lato il primo piano delle singole figure ma anche il primo piano della nostra attenzione che l’ artista vuole coinvolgere con tutto il peso della materia pittorica, viva e palpitante anche se delicatamente lavorata e calata sulla tela con una leggerezza che non contrasta mai con la efficacissima energia della formulazione finale dell’ immagine”.
Lorenzo Canova, infine, autore del testo critico, riflettendo ancora sulle tematiche care all’artista aggiunge: “particolarmente importante la scelta dell’artista di costruire il suo “programma iconografico” intorno a temi così urgenti e significativi che però, se trattati in modo inopportuno rischierebbero di scadere in un mediocre appello a generici, presunti buoni sentimenti collettivi. Francesca Leone evita invece questo rischio attraverso una visione sintetica dove l’angoscia e la protesta sono rafforzate dalla scelta di non rappresentare direttamente la violenza e il sopruso ma di affidare alle figure dei monaci il compito di arricchire il messaggio simbolico dell’installazione insieme ai volti di coloro che hanno voluto resistere lottando per la pace e i diritti umani…”.


FRANCESCA LEONE – “PRIMO PIANO”
PALAZZO VENEZIA – Sala del Refettorio - Via del Plebiscito 118
Dal 5 dicembre 2008 al 6 gennaio 2009 - Ingresso gratuito
L’orario della mostra è dalle 9 alle 19. Chiuso il lunedì.
Ufficio Stampa di Francesca Leone - 06.3236078 – 335.7444219 – info@equa.it
Organizzazione a cura di Gianpaolo Brun – 331.2647424

mercoledì 8 ottobre 2008

IL MAESTRO THEOCHARAKIS PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA

OLTRE 50 ANNI DI OPERE ESPOSTE A ROMA


Inaugura venerdì 21 novembre alle 19 la retrospettiva di Basil Theocharakis PITTURA: 1952 – 2008. Negli spazi espositivi del prestigioso Palazzo Venezia di Roma verranno presentate, per la prima volta in Italia, circa 200 opere del grande maestro greco, rappresentative del suo percorso artistico e capaci di rivelare l’originalità del suo idioma pittorico.


Le opere esposte sono risalenti agli esordi della sua attività artistica, seguita all’apprendistato quinquennale presso la bottega del grande pittore greco Spiros Papalukàs, ma verranno inserite anche creazioni recenti. La mostra, curata da Τakis Μavrotàs, è suddivisa in unità, tra cui spiccano le opere del periodo astratto (1966-1980), quelle dedicate al “Monte Athos” (1995-2008), le composizioni appartenenti al ciclo delle “Nuvole” (1987-1993), delle “Paludi”(1992), dei “Paesaggi del fondale” (2001-2008), dei “Centri abitati” (2007), fino a quello dei “Paesaggi” (2007-2008).


Il Sovrintendente al Polo Museale Romano Claudio Strinati, nel catalogo che accompagna la mostra, ne osserva le caratteristiche peculiari: “È un adoratore del disegno e della precisione. Non nel senso della raffigurazione fedele della realtà, ma della distribuzione armonica delle parti del quadro, che deve apparire un universo compiuto, in cui le forme e i colori si riflettono le une negli altri al fine di offrire allo spettatore la sensazione visiva del pittore nell’attimo in cui si pone di fronte al mondo che desidera raffigurare”.

Prosegue Strinati: “Theocharakis nutre un amore profondo per il mare, e ne raffigura i fondali e la superficie come se si trattassero di un organismo vivente, cui l’artista anela e su cui egli desidera che puntiamo la nostra attenzione; il mare è quasi un amico, con il quale sussiste un dialogo incessante giammai turbato da fraintendimenti o da sentimenti negativi. In questo modo, la mano dell’artista viaggia sul quadro con freschezza assoluta e disponibilità a registrare gli stimoli offerti dalla vista. In certi punti del quadro, la pennellata si addensa, si compone e si decompone come se fosse stata colta da un vero e proprio sacro furore volto alla conquista delle forme e della loro essenza reale. In altri punti la pennellata si fa più morbida fin quasi a scomparire, ma anche in questo caso traspare la percezione etica dell’artista che non crea il quadro per idealizzare gli oggetti ma per coglierne l’essenza recondita, che inevitabilmente giova al nostro equilibrio spirituale e alla nostra indagine, conscia o inconscia, volta alla gioia del pensiero, che preannuncia sempre una grande soddisfazione per tutti coloro in grado di esercitarlo davvero”.


Miltiadis Papanikolau, professore di Storia dell’arte presso l’Università Aristotele di Salonicco, nel catalogo-album ne elogia la tecnica: “Gli acquarelli di Theocharakis sono opere eseguite con arte impeccabile e secondo i principi tradizionali. Si tratta di opere a cui l’artista attende sin dalla giovinezza e grazie alle quali egli ha acquisito un’abilità straordinaria in una tecnica che per il nostro pittore assume in primo luogo i connotati dell’indagine. Nei quadri della maturità, la superficie pittorica si carica di energia mentre la musicalità dei toni pittorici aggiunge una dimensione paganeggiante a tutta la composizione in quanto il paesaggio greco vi è esaltato al massimo grado, e in particolare il dialogo del cielo e della terra con il mare; nel contempo, la successione dei monti scoscesi con la vegetazione e l’acqua tradiscono il bisogno dell’artista di abbandonarsi alla contemplazione poetica e alla metamorfosi lirica della realtà".


In occasione della mostra, sono disponibili i seguenti cataloghi:
Theocharakis. Pittura 1952-2008 contenente le opere più rappresentative del cinquantennale percorso artistico di Theocharakis e con i testi di Claudio Strinati, Ànghelos Delivoriàs, Chrìsanthos Christu, Μarina Lambraki-Plaka, S.S. il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, Meri Michailidu, Claude Maulard, Dora Iliopulu-Rogan, Dimitris Papastamos, Νelli Misirlì, Charis Kamburidis, Τakis Mavrotàs, Sania Papà e Gerard Xuriguera.

Theocharakis. Αcquarelli 1990-2008 contenente gli acquarelli più rappresentativi, ispirati alla natura greca, con i testi di Miltiadis Papanikolau, Μarina Lambraki-Plaka, Νelli Misirlì e Dora Iliopulu-Rogan.