lunedì 24 novembre 2008

ESSERE DONNA


La donna, il suo mondo, il suo quotidiano rapporto con la vita reso dalla sensibilità di tre artisti, Fabiana Roscioli, Luca Curci e Chicco Margaroli.

a cura di Bianca Alfonsi, Alessia Montani, Giorgia Simoncelli

Il canone del bello è ormai “la regola” del vivere contemporaneo. Un’idea, un mito ricercato ogni giorno da milioni di donne.

Essere Donna è una mostra che analizza il tema della bellezza nella sua essenza più umana e quotidiana.

Gesti e abitudini resi ormai automatici per ogni donna vengono catturati e esaminati dal lavoro e dalla sensibilità di tre giovani artisti.

Chicco Margaroli presenta Quotidiano in crema, tubo di crema in vescica stabilizzata che assurge a simbolo della quotidiana ricerca di giovinezza e bellezza operata dalle donne.

Nel testo che accompagna il lavoro l’artista scrive:

Lo sforzo alla bellezza si deve vedere. Ci si adopera perché sia riconosciuto.
Ci promettono che un gesto quotidiano prometterà agli occhi di altri il meglio del nostro bello.
E’ gesto effettivamente quotidiano sottoporsi al giudizio altrui.
Ti vedo bene –
La crema più efficace delle creme, fatta di umanità, per spalmarsi da subito il giudizio degli altri sulla nostra pelle.
Ti vedo bene –
Ti vedo come è richiesto vederti, dagli altri:
sempre bene
.

Fabiana Roscioli e Luca Curci presentano una serie di fotografie scattate per la rivista Next Exit sul tema Arte, Moda e Design che rappresentano l’universalità della bellezza femminile. Tutte le razze, tutte le età con tutti i sentimenti del loro vivere.

Da tempo, soggetto preponderante nel lavoro di Fabiana Roscioli è il corpo. Negli anni 1990-2000 l’artista ha lavorato esprimendosi con la pittura materica per passare poi alla fotografia. All’inizio del suo percorso si era interessata alla bellezza arcaica femminile e agli istinti primordiali, successivamente ha affrontato la ricerca del benessere spirituale e fisico, filtrando il rapporto con il mondo esterno attraverso il proprio corpo e quelli altrui. Nel suo lavoro ha saputo connettere la fisicità e l’estetica in un profondo legame tra eros, senso della vita, desiderio ed ossessione, come ha scritto di lei Gianluca Marziani nel saggio „Quattro elementi attorno al corpo”, in un catalogo del 2004.

Una mostra dedicata alla donna, per riflettere sul tema del bello tramite i gesti e gli oggetti del suo quotidiano vivere.

Chicco Margaroli, nasce ad Aosta nel 1962, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Torino nel 1987.

Nel 1990 la sua prima personale ad Aosta, a cui si susseguono numerose collettive e personali nazionali ed internazionali a Torino, Trieste, Milano, Biella, Venezia, Roma, Spoleto, Ginevra, Parigi.

Il tema del rinnovo è la chiave del lavoro dell’artista che, partendo dagli sfridi delle potature inseriti in quadri iper – reali, è poi arrivata nel 2000 alla scelta del materiale organico stabilizzato in un costante tributo alla natura che diventa metafora di trasformazione e rinnovo interiore.

Fabiana Roscioli vive e lavora a Roma. Dopo essersi diplomata al Liceo Artistico, nel 1983 ha seguito il corso di Storia dell’Arte all’Università La Sapienza di Roma. Nel biennio 1985 – 86 frequenta la Scuola di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma e lavora come disegnatrice presso lo Studio di Architettura Fiorentino. Nel 1986 – 87 studia pittura figurativa con Vittorio Polidori e realizza un trompe l’oeil nel ristorante dell’Hotel Royal Santina a Roma.

Nel 1988 – 89 segue il corso di decorazione all’Accademia del Superfluo; nel 1990 – 91 frequenta lo studio di design dell’architetto Jeremy King e progetta le decorazioni del Teatro dell’Opera di Roma.

Numerose le mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

Settembre 2006, Lituania;
Agosto 2006, Paducach, Kentucky (USA);
Aprile 2006, Personale, Parigi, Gallerie Mamia Bretesché (Francia);
Partecipazione al Digital and Video Art, Novosibisk State Art Museum, (Russia);
Partecipazione al DIVA, New York (USA);
Partecipazione a “Aereal Vision”, Gallerie Marta Traba, San Paolo (Brasile);
Partecipazione al BACI 06, CCCB, Barcellona (Spagna);
Esposizione al Museo Nazionale di Berlino (Germania).

Luca Curci nasce a Bari l'8 Dicembre 1975. Dopo aver conseguito il diploma di Liceo Scientifico si iscrive alla facoltà di Architettura di Bari; contemporaneamente approfondisce le proprie conoscenze in arte, filosofia, letteratura, scienza. La sua innata curiosità lo porta naturalmente a confrontarsi con le nuove tecnologiche che Curci applica al campo che più gli preme: l'arte in tutte le sue forme ed espressioni. Dalla pittura alla scultura, dall'arte digitale alla videoarte. Oggi Luca Curci, sebbene giovanissimo, ha già alle spalle numerose esposizioni personali e collettive di notevole impatto scenografico a Bari, Firenze, Roma e Milano, Vienna, Madrid, Londra, Parigi, New York, nonché alcune collaborazioni con artisti di spicco nel panorama artistico internazionale. La sua ricerca verte sullo studio e l'interpretazione dell'antica scienza denominata fisionomica come pretesto per un'attenta analisi introspettiva alla scoperta delle mille sfaccettature della psiche umana nonché strumento gnoseologico atto alla comprensione profonda del quotidiano e della mutevole realtà in cui l'uomo vive ed opera.

Architetto, videomaker, art director del gruppo Internazionale di ArtExpo, Luca Curci vive e lavora a Bari.

giorgia simoncelli

mercoledì 12 novembre 2008

Il volto dell’altro


LipanjePuntin artecontemporanea - Roma ha il piacere di presentare Il volto dell’altro, una mostra personale di Ugo Giletta (1957, San Firmino di Revello), a cura di Lóránd Hegyi.

Dopo aver lavorato per diversi anni sulla rappresentazione del corpo umano, dipingendo spesso corpi sdraiati o carponi, ora la ricerca di Ugo Giletta lo porta a concentrarsi sul volto umano. La serie di opere presentate a Roma sono acquarelli su tela o su carta di varie dimensioni. Questi soggetti, come sostiene l’artista stesso, non sono né maschera né ritratto, sono simbolo e rappresentazione. Egli rifiuta qualsiasi riferimento aneddotico, ogni rimando letterario al tempo e al luogo, ad una concreta spazialità, a qualcosa di simbolico o culturalmente o storicamente identificabile. Sono teste e volti soli e isolati in uno spazio vuoto plasticamente indefinito, metaforicamente indefinibile e non contestualizzabile.


Le teste e i volti sono dipinti con il minimo del concretismo plastico. Non sono ritratti, tanto meno rappresentazioni di una qualche identificabile persona. Sono impersonali ed estranianti, tangibili e muti. La loro enigmatica estraneità non si lascia catalogare o classificare in qualsiasi o qualsivoglia sistema. Sono semplicemente là, nella loro reale oggettività, senza spiegazione sulla propria appartenenza, sulla propria provenienza, sulla propria storia o sul proprio essere. Come la mancanza di tratti caratteristici personali e fisici della figura, così pure l’assenza di una conosciuta composizione cromatica della loro fisicità li estranea da qualsiasi narratività. Loro stanno là, senza una storia propria, senza pathos e senza patria.

I volti di Ugo Giletta sono teste spesso senza orecchie e chiome, solo con cinque macchie o scuri fori per occhi, narici e bocca: cinque spazi elementari, a definire umbratilmente un ovale immortale.

In occasione del finissage della mostra sarà presentato nella collana LipanjePuntin artecontemporanea il volume Ugo Giletta: Il volto dell’altro con i contributi critici di Lóránd Hegyi, Nico Orengo e Francesco Tomatis.

In collaborazione con a.c. viadimontoro 10 e artport 1
LIPANJEPUNTIN artecontemporanea
via di Montoro 10 – 00186 Roma
Tel. + 39 06 68307780 Fax + 39 06 68216758
http://www.lipanjepuntin.com/
roma@lipuarte.it
Orario di galleria: da martedì a sabato 14.00 – 20.00 o su appuntamento

lunedì 10 novembre 2008

CREARE

Oro, opali, perle, coralli in una raccolta di opere d’arte uniche degli artisti Sergio e Stefano Spivach e di Anna Palmidoro.

La Galleria d’Arte Via Metastasio 15 propone per il mese di novembre una serie di appuntamenti dedicati all’artigianato e alle arti applicate.

Da Giovedì 6 a Sabato 22 Dicembre in esposizione la collezione AQA contemporary opals creazioni in opale ad opera di Sergio e Stefano Spivach.

Collane, ad opera di Anna Palmidoro

Sergio e Stefano Spivach, ideatori del progetto AQA contemporary opals, sono tagliatori di opali dal 1990 nell'azienda Spivach & Spivach Opals.

AQA contemporary opals ridà valore al tempo, attraverso il rispetto per il lavoro manuale e per l'idea che permette all'uomo di trasformare la materia in gioiello. Gli opali vengono pensati come soggetti/strutture per un gioiello nel quale viene inserito poi il metallo, veicolo grazie al quale AQA si arricchisce delle capacità e dell'arte di chi lo plasma. Il grezzo d'opale viene selezionato per lo scopo finale, quello cioè di suscitare emozioni. L'interpretazione dell'opale viene fatta secondo delle linee guida presenti nella pietra stessa dove il soggetto è in continua evoluzione secondo le forme che emergono durante il percorso creativo.

Alcuni opali richiamano la pietra piegata, altri echeggiano emozioni colte nel tempo, altri ancora sorprendono per la loro “liquidità” dove l'idea di partenza può essere modificata e riproposta. Sergio e Stefano Spivach partecipano come vincitori del premio della giuria alla Fiera annuale KARA Les journées des Joailliers Créateurs 2008 di Parigi presso il Carroussel du Louvre dal 21 al 23 novembre 2008.

Anna Palmidoro presenta una serie di collane scultura dalle monumentali dimensioni, “memorie infilate con passione culturale” come sottolinea Bianca Maria Spironello fotografa, pittrice e poetessa che ha presentato la mostra della scultrice Palmidoro presso la Galleria Comunale di Spoleto a maggio del 2008 con la mostra adornare.

Anna Palmidoro trasferisce la sua capacità scultorea nella ricerca delle forme e delle proporzioni ad una serie di collane che abbracciano il corpo come abiti tintinnanti dalle molteplici sfumature cromatiche. Perle, conchiglie e antichi coralli si alternano ad inserti in oro e in argento pazientemente infilati su metri di filo per comporre collane che riecheggiano atmosfere fiabesche e incantate.

giorgia simoncelli
mostra visitata il 6 novembre 2008

Creare via metastasio 15 art Gallery & Store via metastasio, 15 00186 Roma
orari: martedì/sabato dalle 10.30 alle 19.00 lunedì dalle 15.30 alle 19.00
tel: +39 06 6871380 fax:+39 06 6871380
inaugurazione: giovedì 6 novembre ore 18.00
periodo: 6 novembre - 6 dicembre 2008
info@viametastasio15.it http://www.viametastasio15.it/

giovedì 6 novembre 2008

PIERO GUCCIONE

PIERO GUCCIONE

Roma – Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea
Dal 4 Dicembre 2008 al 25 Gennaio 2009
Conferenza stampa 4 dicembre 2008 ore 12.00
Inaugurazione 4 dicembre 2008 ore 18.30

La Galleria nazionale d’arte moderna di Roma presenta, dal 4 dicembre 2008 al 25 gennaio 2009, la mostra “Piero Guccione”. Nonostante l’attenzione di scrittori quali Alberto Moravia, Giorgio Soavi, Tahar Ben Jelloun, che in gallerie private della Capitale (l'esordio di Guccione ebbe luogo proprio a Roma nel 1960) hanno accolto la sua opera, questa è la prima volta che la Roma ufficiale dedica al maestro siciliano una grande esposizione antologica, dove l’arco della sua produzione viene ripercorso attraverso più di cento opere, provenienti da collezioni pubbliche e private. La mostra, organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea e dal Cigno GG Edizioni, propone nel nucleo centrale i lavori esposti da luglio a settembre 2008 a Palazzo Reale di Milano, cui si aggiungono numerose opere che documentano i vari aspetti della poliedrica attività dell’artista.

Le opere esposte alla GNAM di Roma, realizzate con varie tecniche, dall’olio su tela al pastello su carta e alle tecniche miste, dimostrano la continua originalità dell’arte di Piero Guccione. Considerato uno dei principali esponenti della figurazione contemporanea, nel corso degli anni ha continuato lucidamente la propria ricerca che ha come punto di partenza e d’arrivo la natura, sempre più minacciata dalla volgarità e dal consumismo della civiltà industriale.

In mostra a Roma vi sono opere che illustrano i vari momenti della singolare esperienza artistica di Piero Guccione. Dalle prime tele che ritraggono oggetti e contesti della vita quotidiana, come lo Studio per televisore, Giardino sul muro giallo, Balcone, tutti del 1965, a Luna d’agosto (2005), Linea azzurra (2006), Luce meridiana (2007) e Cielo e mare (2008). Vi sono i pastelli su carta del Dopo il vento d’Occidente e quelli Per Tristano e Isotta. Non mancano i D’après che Maurizio Calvesi definisce “gli esempi forse più emozionanti della capacità di un artista contemporaneo di far proprie immagini di sommi maestri di ogni tempo, senza violentarle, né snaturarle; ma senza perdere alcun tratto della propria identità espressiva…”.

La mostra si snoda attraverso il racconto degli scrittori, editori, poeti, collezionisti, artisti che hanno scritto di lui, da Leonardo Sciascia a Dino Buzzati, da Renato Guttuso a Gesualdo Bufalino. Delle immagini immergono il visitatore nell’universo di Guccione, dove appunto si può confrontare il suo mondo con le sue opere.

La mostra, che ha come commissario interno della Galleria nazionale d’arte moderna la Dott.ssa Carla Michelli, è divisa in varie sezioni; straordinaria è quella sul lavoro grafico, essendo Guccione l’autore delle illustrazioni per il primo - e unico - volume di Galileo Galilei stampato con la prefazione di un pontefice: Giovanni Paolo II.

Il catalogo della mostra, edito dalla casa editrice Il Cigno GG Edizioni, contiene i testi critici di Vittorio Sgarbi e Maurizio Calvesi, insieme a testimonianze sull’opera di Guccione di numerosi protagonisti del mondo artistico e culturale contemporaneo.

Napoli 1836

Museo Mario Praz
Galleria nazionale d’arte moderna

Napoli 1836
Le stanze della regina madre


Inaugurazione giovedì 20 novembre 2008 – ore 18.30
Apertura al pubblico dal 21 novembre 2008 al 29 marzo 2009

Nella collezione della casa museo di Mario Praz è esposto un dipinto di Vincenzo Abbati (Napoli 1803-1866) che rappresenta Maria Isabella di Borbone, Infanta di Spagna, vedova di Francesco I Re delle due Sicilie e madre di Ferdinando II. Il dipinto la mostra in uno dei salotti della sua Villa a Capodimonte, Villa Gallo poi Del Balzo, nell’anno 1836. Rimasta vedova nel 1830 Isabella ha acquistato nel 1831 questa Villa e ne ha affidato il completamento all’architetto Antonio Niccolini, che già nel 1809 vi aveva eseguito dei lavori per il Duca del Gallo. Il salotto, in cui viene ritratta, è arredato con eleganti mobili di produzione napoletana in acero filettato di amaranto, un gran tappeto Aubusson con le cifre della regina, ed alle pareti molti dipinti, vedute e paesaggi, stampe e miniature. Tre anni dopo, nel 1839, Isabella convolerà a nuove nozze con il Conte Francesco Del Balzo, e questi a sua volta rimasto vedovo nel 1848 dell’ex regina, maggiore di lui di 14 anni, contrarrà a sua volta un secondo matrimonio. Presso le famiglie dei discendenti del Del Balzo è stato possibile recuperare la maggior parte degli arredi raffigurati nel dipinto, che elencati nell’inventario allegato al testamento di Francesco del Balzo del 1857, ne hanno seguito le vicende ereditarie .

Tra questi arredi spicca il bel tavolo col piano intarsiato in pietre laviche di Giovan Battista Calì, della celebre famiglia di artisti catanesi, già esposto alla grande Mostra dell’Ottocento napoletano, nel 1997, la veduta della Vicaria di Gonsalvo Carelli acquistata nel 1833 dalla stessa Isabella alla mostra biennale presso il Real Museo Borbonico, e due paesaggi raffiguranti la Villa all’epoca in cui era abitata dalla regina.

La possibilità di accostare al dipinto dell’Abbati gran parte dei mobili e degli arredi in esso riprodotto, grazie alla disponibilità dei discendenti del Del Balzo, ci consente di ricostruire nella saletta espositiva del museo Praz uno di quegli ambienti di gusto tipicamente prazziano dove il limite tra la realtà e la sua riproduzione sembra annullarsi in un gioco di rimandi speculari, analogo a quello istituito dallo stesso Praz in molti degli ambienti della sua stessa casa, con i dipinti e gli oggetti in essa conservati.

Isabella Infanta di Spagna fu a sua volta lei stessa pittrice, la troviamo inscritta come Accademica d’Onore nel 1802 negli Elenchi della Reale Accademia di San Ferdinando a Madrid, ed alcune delle sue piacevolissime vedute verranno esposte in questa occasione, provenienti non solo dagli eredi Del Balzo ma anche dalle Collezioni delle Dimore Reali napoletane.

La mostra, che gode del Patrocinio della Reale Accademia di Spagna a Roma, è sponsorizzata dai Bettoja Hotels, Progress Assicurazioni, Arteria Trasporti d’Arte e SOLUM S.c.n. di Roberto Lucifero. Il 20 novembre, in occasione dell’inaugurazione verranno offerti Aglianico dell’Azienda Agricola di Marzo di Tufo e cioccolatini Gay Odin.

MUSEO MARIO PRAZ
Via Zanardelli 1, 00196 Roma
Tel. e fax: 06.6861089
Orario: da martedì a domenica 9.00 – 13.00 /
14:30 – 18:30; lunedì 14.30 – 18.30
e-mail: museopraz@museopraz.191.it