martedì 13 gennaio 2009

MYSTERIUM CONIUNCTIONIS & Visioni da Madmountain

LUCA MARIA PATELLA

MYSTERIUM CONIUNCTIONIS & Visioni da Madmountain
1973-1984
AuditoriumArte
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, ROMA
Dal 15 gennaio all’8 marzo 2009
INAUGURAZIONE 15 GENNAIO ORE 17

In concomitanza con il Festival delle Scienze 2009, dal tema ‘L’Universo’, nell’Anno Mondiale dell’Astronomia, il 15 gennaio si inaugura in AuditoriumArte il progetto espositivo di Luca Maria Patella “Mysterium Coniunctionis & Visioni da Madmountain”.

Costruita su un nucleo centrale di 17 opere, l’installazione ambientale organizzata in collaborazione con la Fondazione Morra di Napoli e la Fondazione Musica per Roma, si amplierà con altri lavori pensati ad hoc per l’occasione e lo spazio espositivo in Auditorium.

Il Mysterium Coniunctionis è un’opera, o meglio un opus, al quale l’artista ha lavorato per vari anni (il primo inizio risale al 1973: e la conclusione (?) è del 1984) che implica la ricostruzione di rappresentazioni astronomiche e mito celesti, realizzate dal cosmografo della Serenissima Repubblica di Venezia, M. V. Coronelli, per il re Sole, nel 1693, e dedicate all’anno futuro 1700. L’intervento di Patella non è però volto alla costituzione del tradizionale globo celeste, ma propone due grandi Cupole Stellari rovesciate, o Coppe aperte dei Cieli; e anche due grandi Tele, con le rose degli Emisferi Celesti. Il tutto relazionato con i Cieli aperti, ideati dal padre Luigi Patella, cosmologo umanista.

Su due ‘Colonne gemelle’ sono disposti i due Vasa physio-nomica (il rapporto tra ‘phisys’e ‘nomos’: natura, pulsione, inconscio; e norma, cultura, coscienza): un esame attento dello stagliarsi di questi vasi classici, contro il fondo bianco del muro, o anche l’osservazione delle rispettive ombre, farà scoprire, con sorpresa, che essi sono esattamente ricavati - al tornio – dai profili fisiognomici di Luca e Rosa, la compagna dell’artista. Altri elementi completano l’insieme, quali: gli azzurri Cieli fosforescenti in cui, al buio, brillano gli astri, liberati dai legami delle Costellazioni. Il piccolo Sacellum del Tempus / Templum, che, nelle sue antine di legno, rinchiude ed apre la totalità di un altro cielo secentesco, nonché un ‘rotundum aureum’ ed alcune ‘parole cosmiche’ (con – sider- are = osservare attentamente gli astri; dis – astro; con - sol – azione, etc.). O i Bastoni tortili, che si avvitano e legano l’alto al basso, con i colori delle funzioni psicologiche.

Il Misterium Coniunctionis propone una “lettura dei Miti scritti nella profondità onirica dei Cieli, e una circolazione fra di essi”, concepita come un viaggio proiettivo nelle sfere psicologiche personale e archetipica: come un’opus ambientale in cui la dimensione immaginaria, di creatività traboccante dialettizza con la parallela formazione scientifica e psicanalitica dell’artista, nella profonda convinzione come lui stesso scrive, che “la via oggi aperta alla ricerca e all’arte sia quella di un’autentica compromissione concreta e globale, fatta di scontri, incontri, sconfinamenti, sul piano creativo, sul piano etico e su quello delle semiologie”.

Molti anni dopo un tour nei Musei di capitali europee, Londra, Bruxelles, Mannheim, Vienna e Humlebaek nell’ambito della grande mostra ‘L’Art et le Temps (regarde sur la quatrième dimension)’ del 1984 a cura di M. Baudson, il Mysterium Coniunctionis viene ora presentato finalmente anche a Roma, all’Auditorium, in occasione del Festival delle Scienze 2009.

Mostra a cura di Anna Cestelli Guidi
Orario
dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 21;
sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 21
ingresso libero

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