martedì 15 luglio 2008

QUINDICESIMA QUADRIENNALE DI ARTE A ROMA



Roma - 18 maggio 2008 Giunge alla sua quindicesima edizione la Quadriennale d’arte di Roma, il principale appuntamento istituzionale di arte contemporanea italiana. Torna nella sua sede storica, il Palazzo delle Esposizioni, dove sarà l’unica mostra in programma per tutta l’estate 2008 (19 giugno-14 settembre).

Dal 1931, le Quadriennali hanno il compito di offrire una panoramica delle tendenze più significative nelle arti visive in Italia, ma ogni edizione adotta uno specifico angolo di visione.
L’impianto critico della 15ª Quadriennale è stato affidato a una Commissione composta da cinque curatori e storici dell’arte, diversi per ambiti di interesse e percorsi professionali: Chiara Bertola, Lorenzo Canova, Bruno Corà, Daniela Lancioni, Claudio Spadoni.
Se l’ultima edizione (2003-2005) estendeva lo sguardo fino ai maestri degli anni Sessanta-Settanta ancora in attività, questa volta l’attenzione è circoscritta alle generazioni di artisti che hanno iniziato ad affermarsi in Italia negli ultimi vent’anni.
La Commissione ha, inoltre, scelto di riservare un omaggio a Luciano Fabro (Torino, 20 novembre 1936-Milano, 22 giugno 2007), a un anno esatto dalla sua prematura scomparsa. A lui è dedicata l’apertura della mostra: la scultura Autunno, mai esposta in Italia e tra le ultime sue opere, è l’unico segno artistico che accoglie lo spettatore nella Sala della Rotonda. A lui è dedicata anche l’apertura del catalogo (Marsilio), con la pubblicazione di un suo vibrante intervento sull’etica dell’artista. L’omaggio vuole simbolicamente ricordare l’innovatività del linguaggio di Fabro e l’importante eredità teorico-critica del suo insegnamento.

Alla 15ª Quadriennale partecipano novantanove artisti, ciascuno presente con un’opera molto recente, spesso realizzata appositamente, in molti casi in situ. L’allestimento, a cura di Lucio Turchetta, ha risposto alla necessità di una presentazione equilibrata di lavori molto eterogenei per formato, tecniche di realizzazione, esigenze espositive. Il percorso della mostra si articola in tutti i 3000 mq del Palazzo di via Nazionale, non senza qualche sorpresa anche negli spazi dei servizi aggiuntivi.

Le linee guida della ricognizione

L’obiettivo della mostra non è quello di compilare un “chi è chi” dell’arte contemporanea italiana, ma di registrare le diverse declinazioni del nostro fare artistico negli ultimi due decenni, tra un confronto con l’eredità del più vicino Novecento (arte concettuale, minimalismo, i diversi ritorni alla pittura) e la ricerca di nuove dimensioni creative. Si è voluto, così, provare a tracciare una mappatura di esperienze ritenute rappresentative dei principali esiti della ricerca artistica condotta nel nostro paese dalla fine degli anni Ottanta ad oggi.

In questo ambito, si è scelto di dedicare una particolare attenzione agli artisti mid-career e giovani, portatori di linguaggi “in movimento” e indicativi di possibili evoluzioni nel prossimo futuro. L’età media degli artisti invitati è compresa entro i quarantacinque anni. Un quarto è “under 35”, uno su tre è donna. Si è cercato, inoltre, di identificare possibili specificità della situazione italiana nel sistema internazionale dell’arte. Si è tenuto, quindi, conto anche di particolari aggregazioni territoriali emerse nel nostro paese e cresciute nella condivisione di un clima culturale, a una relativa distanza da processi di omologazione.

Non è certo semplice fissare criteri che consentano di documentare l’estrema diversificazione di modalità espressive che caratterizza oggi la scena artistica italiana. Si è così scelto di non attribuire agli artisti delle linee di appartenenza: preminente è la personalità del singolo autore, la sua qualità di vedere, capire, interpretare il nostro momento storico. E’ proprio a partire dai primi anni Novanta che diventa arduo definire il profilo di una generazione di artisti che agiscono “in solitario” e avvertono sempre più il bisogno di rimanere fedeli a una propria identità. E’ un dato che emerge via via più prepotentemente e che viene confermato anche da questa edizione della Quadriennale.

Ogni tentativo di distinguere le opere in mostra a seconda delle pratiche artistiche appare limitativo, tanti sono i linguaggi per temi, tecniche, sensibilità e continui gli slittamenti tra diversi dispositivi formali.
Per quanto riguarda le tecniche, in linea generale, si può comunque osservare come tra le opere in mostra vi sia una forte componente video. Mai come in questa edizione della Quadriennale, inoltre, si registra una elevata presenza di installazioni, in gran parte a dimensione ambiente. Meno frequente, in questa edizione, forse è la fotografia. Un nucleo significativo di artisti continua a prediligere come mezzi espressivi la pittura, la scultura, il disegno, spesso in dialogo tra loro, piuttosto che con riferimenti iconografici (come il cinema), letterari, musicali.
Si possono egualmente anticipare alcuni dei principali campi di indagine che le opere riflettono. Alcune rimandano all’attualità, a tematiche come l’ambiente, gli armamenti, la sicurezza sul lavoro, il controllo sulla libertà personale. Molte, invece, hanno una dimensione privata e si interrogano su temi quali l’identità, la memoria, il fluire del tempo. Non poche si soffermano sulle interazioni tra l’individuo e lo spazio, dalla grande città ad ambienti chiusi, con una attenzione al suo impatto sui nostri comportamenti. Ci sono interventi che rivelano un interesse per i meccanismi comunicativi e le dinamiche interrelazionali. Altri si concentrano sulla genesi stessa dell’opera d’arte, sull’atto creativo.




I premi agli artisti: una Giuria internazionale

Sarà una Giuria internazionale ad assegnare i premi della 15ª Quadriennale, una scelta del Consiglio di Amministrazione della Fondazione dettata dalla volontà di favorire una occasione di concreta conoscenza degli artisti partecipanti da parte di tre personalità di alto profilo alla guida di importanti realtà espositive europee. La Giuria Premi è costituita, infatti, da Suzanne Pagé, Direttore della Fondation Louis Vuitton pour la création (dopo essere stata per diciassette anni alla guida del Museo d’Arte Moderna di Parigi), Gerald Matt, Direttore della Kunsthalle di Vienna, Vicente Todolí, Direttore della Tate Modern di Londra.
Tre i premi in palio. Il Premio Quadriennale, di 20.000 euro, il Premio alla giovane arte (under 35) di 10.000 euro e una medaglia d’oro alla carriera. Dato il taglio generazionale della 15a Quadriennale, il premio alla carriera sarà assegnato extra mostra a un riconosciuto maestro dell’arte italiana. I premi saranno assegnati e resi noti nel corso di una cerimonia che avrà luogo venerdì 12 settembre.

Altre novità di questa Quadriennale

ü L’orario estivo: per la Quadriennale il Palazzo delle Esposizioni osserverà un orario prolungato la sera, dalle 11 alle 23.30 il ven e il sab, dalle 11 alle 21 gli altri giorni.

ü L’offerta ai visitatori: per i più curiosi, oltre alle classiche visite guidate, sono a disposizione percorsi di lettura delle opere. A partire dal 2 luglio, ogni mercoledì e venerdì alle ore 18, senza costi aggiuntivi e senza prenotazione, è aperta la partecipazione a incontri che consentono di sperimentare nuovi approcci multidisciplinari all’arte contemporanea. Un progetto frutto della collaborazione con i Servizi educativi-Laboratorio d’Arte del Palazzo delle Esposizioni e con l’Università degli Studi La Sapienza.

La documentazione della 15ª Q: l’Archivio Biblioteca della Quadriennale (ArBiQ) ha curato un programma di documentazione della mostra che spazia dalla produzione di audiovisivi, alla realizzazione di un “progetto pilota” per la descrizione della New Media Art, all’ideazione di infopoint interattivi dislocati lungo il percorso espositivo (v. scheda in cartella stampa).

La mostra nella mostra: nello Spazio Fontana, al piano terra tra la libreria e la caffetteria, è aperta una mostra che racconta l’oggi e la storia della Quadriennale di Roma, attraverso una selezione di immagini suggestive tratte dal suo prezioso Archivio e un documentario realizzato in collaborazione con l’Istituto Luce e Rai Teche. Un altro progetto siglato ArBiQ.

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